Alibù by Laura Mandolesi

Alibù by Laura Mandolesi

autore:Laura Mandolesi
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sotterranei, Edimburgo, Scozia, mistero, fantasmi, sedute spiritiche, viaggio, mistero, avventura, saltimbanchi, viaggio, Lochness, Harry Potter, Glasgow, Inverarary, Fort William, bambola, Ben Nevis, Fort Augustus, Aberdeen, kilt, William Wallace.
pubblicato: 2014-06-22T16:00:00+00:00


XVII

Si aggiunge un indizio

Partimmo di buon mattino alla volta di Fort William, una località molto famosa perché dista solo pochi chilometri dal lago di Lochness e dalla montagna più alta di tutta la Gran Bretagna, il Ben Nevis.

Vi arrivammo in tarda mattinata e notammo subito che aveva qualcosa di misterioso. Nel camper, questa volta, stavo solo con mamma e papà e, per di più, sui sedili davanti, in pole position. Durante il viaggio papà mi raccontò di quando ci era stato con mamma e soprattutto di Nessie, il mostro di Lochness che alloggia in quasi ben 40 chilometri di lago.

Ci dirigemmo subito verso il campeggio che era posizionato proprio vicino al lago. Mamma propose che per quella notte avremmo dovuto piantare la tenda e saremmo dovuti stare svegli ad aspettare Nessie. Pensai che come al solito stesse scherzando, ma anche se fosse stato vero, la cosa non mi avrebbe affatto messo paura, mi ero portato le mie torce e in più anche la macchinetta fotografica. Certo, non avevo un binocolo per avvistare Nessie da lontano, ma sapevo che Giordano ne aveva uno spaziale.

Il campeggio appariva grigio, proprio come il lago, Fort William e tutti i dintorni. Il posto era brutto, cupo e nostalgico. Nonostante questi aspetti, altamente soggettivi, Fort William ebbe per me un grande significato: non avvistai Nessie, ma un nuovo giornale in cui si leggeva a caratteri cubitali: “Hands of powder” (“Mani di polvere”). Il mistero dell’impronta continuava ad intrigare gli scozzesi.

In pratica successe che, dopo la scelta della piazzola, uscimmo con le bici per visitare la cittadina. Papà ci voleva portare al museo di Nessie prima di farci fare il giro del lago e così, mentre noi maschietti visitavamo il museo, le due mamme ne approfittarono per fare un giretto tra i negozi di souvenir–in realtà mamma cercava un bar che facesse il caffè ristretto. Giordano fece tradurre a Luca e a me tutte–ma dico tutte–le didascalie delle foto e degli oggetti esposti.

Per uscire dal museo si doveva passare per una stanza piena di draghi, libri e souvenir del posto. Quale miglior occasione per chiedere un regalo?

Giordano si fece regalare un Nessie piccolino, mentre Luca un libro illustrato sulla storia del mostro. Luciano si comprò un sigaro del mostro misterioso e papà una decina di calamite, più o meno simpatiche, riguardanti Nessie.

«Tu non vuoi nulla?–mi chiese papà–Approfitta che siamo senza mamma!»

Quell’invito venne proprio a fagiolo. Eh si perché avevo puntato con gli occhi la cosa più preziosa dell’intero negozio e anche la meno cara!

«Sì, io voglio quel giornale» risposi indicando un giornale che parlava del nuovo mistero delle impronte del fantasma di Edimburgo.

Non appena lo ebbi in mano notai subito la curiosità negli occhi di Luca… forse si stava materializzando il modo per corromperlo.

Il pomeriggio lo passammo ad assaporare il paesaggio cupo e misterioso del lago. Grazie al libro che si era fatto comprare Luca, venimmo a sapere che il mostro potrebbe essere un plesiosauro, un lontano parente dei dinosauri.

Finalmente calò la notte. Il cielo era letteralmente polverizzato di stelle.



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